lunedì 13 giugno 2011

Risultato Referendum e segnali dal Paese

Dopo la dichiarazione del Ministro Maroni, il quale annuncia che il quorum per i Referendum è stato raggiunto, mi viene spontanea la riflessione che in Italia è sopraggiunta una nuova voglia di partecipazione attiva alle scelte politiche e forse anche una sorta di bocciatura di chi vuole evitare questa partecipazione dei cittadini. Ritengo che, di fronte a queste politiche attuate dalla classe governativa che non riesce a rispondere alla crisi che attanaglia il nostro Paese, i cittadini vogliono prende in mano la situazione, scegliere, decidere, partecipare attivamente alla vita politica.
Questo certamente è un bene, ma è anche un monito per l’attuale Governo e penso di condividere l’analisi fatta questa mattina sempre dallo stesso Maroni, il quale detta sostanzialmente un ultimatum al suo Governo, o si svolta o è meglio andare a votare ed eleggere una classe dirigente in grado di dare risposte concrete ai cittadini che sono esausti da questa situazione economica insostenibile.
Il ministro Maroni segnale due temi fondamentali da affrontare: la situazione dei profughi libici e la riforma fiscale, personalmente ritengo che la questione principale sia la seconda dando maggiore risalto al rilancio dello sviluppo e al sostegno della famiglia, quindi, riforma fiscale e "quoziente familiare".
Ci vorrebbe anche uno slancio e un po’ di coraggio da parte di tutti i parlamentari del PDL ponendo queste questioni come priorità e smettendola di difendere sempre e comunque il loro capo e leader, mettendo anche in discussione il suo modo di operare e le sue priorità che sono solo quelle relative alla giustizia e ai suoi processi giudiziari.
Oggi i cittadini, con questo dato dell’affluenza alle urne, ci dicono questo, ci dicono che sono stanchi di questa situazione, sono stanchi di come fino ad oggi sono stati affrontati i temi della famiglia, dei giovani, della disoccupazione e della crisi che attanaglia soprattutto le fasce più deboli della nostra Italia.

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